Cascia al centro della rete riabilitativa umbra: Un nuovo modello di assistenza sanitaria

Un recente incontro a Cascia ha messo in luce il ruolo strategico della città nella rete riabilitativa regionale e le sfide della sanità nelle aree interne dell’Umbria
Una città piccola con grandi responsabilità
Cascia, piccolo centro abitato da appena 3.000 residenti, si trova ad affrontare quotidianamente una sfida unica: gestire un flusso annuale di oltre un milione di visitatori e circa 200.000 pernottamenti. Una peculiarità che, come sottolineato dal Sindaco durante l’incontro, richiede un’attenzione particolare anche dal punto di vista sanitario: “Dunque i pellegrinaggi, da quando è il mondo è mondo, vanno assistiti anche dal punto di vista sanitario oltre che di ospitalità”.
È una battaglia storica quella delle città santuario come Cascia e Assisi, che chiedono il riconoscimento delle loro specifiche esigenze sanitarie legate all’elevato afflusso di pellegrini. Una richiesta più che legittima se si considera il rapporto sproporzionato tra abitanti e presenze turistiche.
La rinascita dopo il terremoto
Nonostante le difficoltà provocate dal sisma del 2016 e dalla successiva pandemia, Cascia sta vivendo una fase di ripresa significativa. “Abbiamo la fortuna di aver ripreso alla grande. Sono due o tre anni in cui abbiamo gli alberghi sempre pieni, i campi sportivi con migliaia di bambini. Abbiamo, per fortuna, ripreso a correre dopo il terremoto e ovviamente dopo la pandemia”, ha affermato con orgoglio il Sindaco.
Un elemento cruciale in questa rinascita è stata la riapertura della struttura ospedaliera nel 2018, resa possibile grazie alla sinergia con le suore Agostiniane, che hanno messo a disposizione una loro struttura, adeguandola rapidamente e investendo economicamente nel progetto. Un esempio concreto di come la collaborazione tra istituzioni pubbliche e comunità religiose possa generare risultati tangibili.
Il nuovo ospedale Santa Rita: un simbolo di innovazione e speranza
La grande notizia annunciata durante l’incontro è la prossima consegna, prevista entro fine anno, del nuovo ospedale Santa Rita. Una struttura ricostruita con tecniche moderne, dotata di isolatori sismici e realizzata con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale, utilizzando anche tamponature in canapa.
“A fine anno ci consegnano l’ospedale nuovo, l’ospedale Santa Rita. Dunque, questa è una notizia veramente importante”, ha dichiarato il Sindaco, sottolineando come la ricostruzione sia stata realizzata in tempi relativamente brevi grazie all’impegno della ditta costruttrice e con l’utilizzo di tecnologie avanzate.
Cascia al centro della rete riabilitativa regionale
L’incontro, originariamente dedicato alla riflessione sulla sanità e in particolare sulla riabilitazione, ha visto la Dott.ssa Donetti, Responsabile per l’Umbria della Sanità, evidenziare come Cascia diventerà “un punto centrale per la rete regionale riabilitativa”, all’interno del piano socio-sanitario regionale.
Il Dott. Zampolini ha illustrato la nuova visione della riabilitazione in Umbria come una “rete delle riabilitazioni” centrata sul paziente e basata su percorsi personalizzati. “Le persone con disabilità dicono lo slogan che fa riferimento alla carta dei diritti dell’ONU: nulla su di noi senza di noi. E questo penso che sia la sintesi più precisa di quello che noi possiamo fare dal punto di vista anche pratico”, ha affermato Zampolini.
Il Centro di Riabilitazione Intensiva di Cascia: un’eccellenza da potenziare
La Dott.ssa Cantoni, Responsabile della Riabilitazione Intensiva a Cascia, ha descritto l’attività del centro, che comprende 20 posti letto per riabilitazione intensiva (codice 56) dedicati a patologie post-acute neurologiche e ortopediche.
Ha sottolineato l’importanza della collaborazione con le ortopedie locali e la necessità di rafforzare i legami con le associazioni dei pazienti. Inoltre, ha evidenziato come la telemedicina rappresenti uno strumento fondamentale per superare l’isolamento geografico e favorire la cooperazione tra professionisti.
L’RSA di Cascia: assistenza di qualità per gli anziani del territorio
Parallelamente, la Dott.ssa Marchesi, Direttore del Distretto Valnerina e Presidio Ospedaliero di Norcia, ha presentato l’attività dell’RSA di Cascia, una struttura che ha assunto un ruolo ancora più importante dopo il terremoto del 2016.
L’approccio della struttura si basa sulla presa in carico individualizzata (PAI), sulla valorizzazione delle capacità residue degli ospiti, sulla prevenzione delle infezioni e delle lesioni da decubito, e sulla gestione del dolore cronico attraverso il progetto “Ospedale Senza Dolore”.
I risultati sono incoraggianti: nonostante un leggero aumento della degenza media nel 2024, si è registrata una riduzione della mortalità in struttura e delle riospedalizzazioni.
Le esigenze della comunità: un pronto soccorso efficiente e tecnologie adeguate
Anita, Presidente del Consiglio Comunale di Cascia, ha portato all’attenzione delle autorità sanitarie le necessità più urgenti della comunità: un pronto soccorso efficiente e ben equipaggiato, in grado di rispondere rapidamente alle emergenze, soprattutto considerando l’alto numero di turisti e pellegrini.
“Noi dobbiamo avere un primo soccorso efficiente, efficientissimo, perché di questo abbiamo bisogno”, ha dichiarato con fermezza, sottolineando anche la carenza di personale e di tecnologie adeguate. “Dovete essere consapevoli che su alcune cose, anche sulle tecnologie, avere una radiografia letta a distanza da Foligno in un momento in cui cade un bambino… di questo noi abbiamo bisogno”.
La centralità della persona e il valore della collaborazione
Un contributo significativo al dibattito è venuto da Luisa Figurio, Presidente di un’associazione di pazienti, che ha insistito sulla necessità di considerare le persone con patologie non come “pazienti” passivi, ma come protagonisti attivi del proprio percorso di cura.
Ha sottolineato il valore della comunicazione tra pazienti, associazioni e professionisti sanitari, e l’importanza di garantire dignità e qualità della vita. “Papa Francesco ha detto ‘Se stanno bene gli ultimi stiamo bene tutti’. E è vero”, ha ricordato, collegando il tema della salute e della cura a una visione più ampia di giustizia sociale.
L’impegno della Regione per le aree interne
La Presidente della Regione ha espresso fiducia nel lavoro dei tecnici e nella realizzazione del piano socio-sanitario, sottolineando come la presenza dei professionisti sia una garanzia di impegno concreto. Ha riconosciuto la complessità delle sfide, ma ha manifestato ottimismo, anche in virtù del contesto spirituale di Cascia e del ruolo del volontariato.
“Investiamo nelle nostre aree interne anche in sanità… perché credo che il risultato anche proprio prestazionale non tarderà ad arrivare”, ha dichiarato, auspicando investimenti mirati nelle aree interne e riconoscendo il potenziale di un ambiente spiritualmente e culturalmente ricco come fattore positivo per la guarigione e il benessere.
Conclusione: un modello di sanità che guarda al futuro
L’incontro di Cascia ha rappresentato un importante momento di riflessione sullo stato attuale e sul futuro della sanità locale e regionale. Il piano socio-sanitario regionale, con un focus specifico sulla riabilitazione e sul ruolo centrale di Cascia in questa rete, è stato presentato come una risposta concreta ai bisogni del territorio.
Le testimonianze dei professionisti, degli amministratori locali e dei rappresentanti dei pazienti hanno evidenziato l’importanza della collaborazione, della centralità della persona, dell’innovazione tecnologica e dell’attenzione alle esigenze specifiche delle aree interne.
In un momento storico in cui le aree interne dell’Italia affrontano sfide demografiche ed economiche significative, il modello di Cascia potrebbe rappresentare un esempio virtuoso di come combinare tradizione e innovazione, spiritualità e tecnologia, per creare un sistema sanitario che risponda efficacemente ai bisogni di residenti e visitatori.
Articolo a cura della redazione – 28 aprile 2025


